23.2.07

Solidarietà all'occupazione da Rete 28 Aprile e PRC di Trento

La Rete28Aprile nella Cgil del Trentino è ad esprimere vicinanza nonché condivisione nella decisione di aver proceduto al riutilizzo della palazzina Ex Zuffo da parte di centinaia di cittadini italiani ed immigrati che sono stati costretti a tale atto dalle precedenti promesse e assicurazioni cadute nel vuoto dell’Amministrazione Comunale.
Questo è il logico epilogo di una mancata volontà politica di questo strano Governo di centro sinistra comunale che evidentemente considera gli spazi liberi autogestiti fuori dalla loro portata di controllo istituzionale e quindi non rispondenti a logiche di consenso corporativo.
La Rete28Aprile nella Cgil del Trentino crede che la palazzina comunale Ex Zuffo e l’attività che lì si era purtroppo interrotta possa rispondere ad una esigenza reale di allargamento degli spazi democratici della nostra città, ridare uno spazio ai molti che i canoni della società contemporanea ritiene dei diversi e degli esclusi e finalmente poter ammirare una giovane generazione seria ed impegnata su tematiche sociali che può contaminare ed aiutare l’uscita dall’immobilismo e dalla passività questa nostra comunità trentina.

RETE28APRILE
NELLA CGIL PER L’INDIPENDENZA E LA DEMOCRAZIA SINDACALE DEL TRENTINO

Trento, 23 febbraio 2007



Abbiamo partecipato ieri all’assemblea in piazza del C.S.A Bruno, dalla quale è emersa la volontà di rientrare nello stabile ex Zuffo, a seguito della chiusura politica operata dal sindaco Pacher e dalla sua Giunta. Riteniamo che l’atteggiamento dell’amministrazione comunale sia stato improntato alla doppiezza e che i problemi tecnici sollevati sarebbero risolvibili, se ci fosse una reale volontà politica di trovare uno sbocco positivo alla questione. Tale volontà non sembra però purtroppo esserci e l’amministrazione Pacher dimostra in questo senso una chiusura ed una miopia politica ingiustificate e perdenti.

Il percorso collettivo che i giovani e le giovani del C.S.A Bruno portano avanti ormai da anni, seppure non sempre ci ha visti sulle medesime posizioni, ha però senza dubbio arricchito di un’importante voce la politica, la socialità e il dibattito trentino, rappresentando anche una risorsa per chi in questi anni si è avvicinato alla politica e alla partecipazione, trovando in quel percorso senso e voglia di fare. Ogni forma di discussione, socialità e pratica politica spontanea è preziosa per l’insieme della nostra comunità e rappresenta una risorsa per tutti, anche per chi la pensa diversamente, in quanto arricchisce dibattito e partecipazione, specie tra i giovani, che in questa fase sono invece troppo spesso pericolosamente indifferenti. Crediamo che il C.S.A Bruno rappresenti uno tra gli strumenti e le forme per combattere questa serpeggiante indifferenza, frutto della frustrazione e delusione di molti rispetto alla politica e che quindi il suo percorso vada valorizzato, anziché ottusamente ostacolato mediante il ricorso a cavilli burocratici.

Ci auguriamo pertanto che si verifichi un positivo sblocco della trattativa che conduca alla risoluzione definitiva di una questione troppo a lungo rimasta in sospeso.

Partito della Rifondazione Comunista del Trentino.

Calendario iniziative dei Percorsi Migranti

Venerdì 23 febbraio 2007 - ore 21.00
Trento, teatro Cuminetti – Centro Cult. S.Chiara, via Croce 67

Spettacolo teatrale
"Legge 30: vita di A."
Regia e testi di Teatri OFFesi di Pescara

con Fabio Zavatta e Lorenzo Martelli,
Musiche ed immagini di Renato Barattucci

A. è un infermiere precario. E’ arrivato dal M. molti anni fa e si è diplomato infermiere in Italia ma, a causa di una Legge dello Stato, non può partecipare a concorsi pubblici.
E’ qui, da questa assurda norma, che comincia la breve e sventurata carriera professionale di A..
Una Agenzia di Intermediazione lo impiega come infermiere presso un grande ospedale in cambio di un salario modesto e condizioni di lavoro svantaggiose rispetto ai suoi colleghi italiani. A causa di un ritardo di tre mesi nella retribuzione dello stipendio, A. ha un violento litigio con il responsabile della Cooperativa; l’infermiere marocchino ha la peggio e finisce in rianimazione con una lesione permanente alla colonna vertebrale: inizia ora un’odissea che, a tutt’oggi, non si è ancora conclusa.
Perché la storia di A. è una storia incredibile ma vera!
E’ la storia di un viaggio cominciato in M. 15 anni fa e che è sembrato interrompersi tragicamente a Dicembre dell’anno scorso con la violenza subita da A. per mano del suo datore di lavoro.
Ma la speranza è che questo viaggio possa continuare in un modo o nell’altro. Per A. e per la gente come lui, la gente precaria, la gente migrante, la gente in movimento verso un mondo con più giustizia sociale, con pari opportunità e diritti per tutti.
Lo spettacolo racconta una storia recente di estrema e tragica precarietà cercando di dare parola a tutti i protagonisti della vicenda ma, nello stesso tempo, cercando di prefigurare con il tema del viaggio, dello spostamento, del movimento, luoghi possibili e pieni di speranza.

"Legge 30: vita di A. ha debuttato a Novembre in Spagna, a Valencia, presso il Palau della musica ed in occasione del sesto Congresso Internazionale dell’Associazione di Infermieri di Comunità (AEC).

ingresso libero

Info: www.teatrioffesi.org



Mercoledì 28 febbraio 2007 - ore 21.00

Gardolo, teatro comunale di Gardolo – via Soprasasso, 1

Assemblea pubblica verso la manifestazione del 3 marzo:
Abolire la Bossi-Fini partendo dalla chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea
disobbedienze e pratiche conflittuali

Con gli attivisti del TPO e Progetto Melting Pot di Bologna

Proiezione del video delle lotte contro il C.P.T. di via Mattei a Bologna

Info:
www.cstpo.info
www.meltingpot.org



Giovedì 1 marzo 2007 - ore 20.30

Trento, via Perini angolo via Giusti 1
Sala Circoscrizione S. Giuseppe-S.Chiara

"EMERGENCY: PROGETTO MIGRANTI"
Presentazione di Emergency e del Progetto Migranti con proiezione di immagini e letture

con Giulio Cristoffanini,
responsabile Progetto Migranti di Emergency

Anche in Italia esistono ambiti in cui gravi e quotidiane violazioni dei diritti umani generano bisogni che non ricevono soddisfazione.
Per integrare e rendere effettivamente fruibile l’assistenza sanitaria a cui i migranti hanno diritto, nell’aprile 2006 Emergency ha aperto a Palermo un Poliambulatorio che offre assistenza qualificata in medicina di base, pediatria, odontoiatria, oculistica.

Il Gruppo Emergency di Trento sarà presente con un banchetto informativo e di raccolta fondi.

Info:
emergencytrento@yahoo.it
3479822970
0461829394


venerdì 2 marzo 2007 - ore 20.00
Trento, csa Bruno - piazzale ex Zuffo

CENA NO BORDER verso Bologna 3 Marzo

fuochi ribelli contro la bossi fini offerta dalla comunità ghanese e nigeriana

per prenotarsi:

3289173733 csabruno@gmail.com


leggi il comunicato di presentazione dei "Percorsi Migranti", verso il 3 marzo a Bologna

Speciale a cura della redazione di Radio Kairos e Globalproject Bologna
Chiudere i Cpt: Se non Ora quando?

Verso la manifestazione nazionale del 3 Marzo a Bologna

Percorsi Migranti: 4 iniziative itineranti nella città per sostenere la dignità e i diritti dei migranti

Global Project Trento


Verso la manifestazione nazionale del 3 marzo a Bologna: abolire la Bossi Fini partendo dalla chiusura dei C.P.T.
Orario del "no cpt express":
stazione FS trento --> ore 9.50
stazione FS rovereto --> ore 10.00

Il percorso di avvicinamento alla manifestazione nazionale del 3 marzo a Bologna, per l’abolizione della legge Bossi-Fini partendo dalla chiusura dei Centri di Permanenza Temporanea (C.P.T.), vuole avere delle tappe anche nella città di Trento. Questa idea nasce dalla comune sensibilità di alcune realtà del Trentino da sempre attente ai temi dell’immigrazione e attive nella rivendicazione di diritti per tutti i migranti come nella difesa dalle ingiustizie sociali, che anche il nostro territorio produce quotidianamente. Questa idea nasce dalla storia dell’emarginazione sociale che abbiamo conosciuto alla S.L.O.I. e nelle case abbandonate, nell’occupazione di un dormitorio per i senza dimora spesso migranti e sans papier, nei parchi nelle strade e negli spazi sociali che ogni giorno attraversiamo. Nasce anche dai casi singoli e paradigmatici delle nefandezze della legge Bossi-Fini: dalla storia di Patrick fino a quella del caporalato nella raccolta delle mele in Val di Non, passando per tutti i soprusi quotidiani che rimangono nascosti anche nel “piccolo e felice” Trentino.

In queste iniziative cercheremo di parlare linguaggi diversi.
Quello della testimonianza e dell’attivismo politico che ha posto come uno dei suoi obiettivi principali quello di restituire ai cittadini migranti la dignità che leggi come la Turco-Napolitano e l’ancor peggiore Bossi-Fini hanno calpestato in più occasioni. Parleremo delle azioni di disobbedienza civile che negli anni hanno cercato in tutti i modi di impedire l’apertura dei C.P.T. o le deportazioni con voli charter verso il deserto libico. Parleremo di quelle associazioni (da Emergency al Progetto Melting Pot) che hanno prodotto attività di sostegno sanitario e legale ai cittadini migranti soffermandoci in modo particolare sul “Progetto Migranti” attivato a Palermo da Emergency.
Quello del teatro di inchiesta della compagnia “Teatri OFFesi” di Pescara che sviluppa all’interno di un progetto culturale le tematiche sociali del nostro tempo raccontandoci lo storia di A., una delle tante storie di “viaggio della speranza” che si tramuta in breve tempo in tragico sfruttamento.
Quello della cucina come forma di incontro fra i vari popoli con una cena “No Border”, offerto dalla comunità ghanese e nigeriana con la quale abbiamo deciso di condividere il centro sociale autogestito Bruno e le rivendicazioni di spazi di partecipazione sociale che i migranti portano nella nostra città.

Questi eventi non vogliono solamente avere un significato simbolico e di testimonianza. Continuiamo a dire che la riforma a cui sta lavorando il Governo non scioglierà quel rapporto schiavistico che connette obbligo al lavoro e diritto al soggiorno. Continuiamo a dire anche che questo governo non chiuderà i C.P.T. e con certezza possiamo già dire che non ci sarà nessuna rottura del quadro stabilito dalla Bossi Fini. Per questo pensiamo che questo percorso all’interno del mondo dell’immigrazione non possa che concludersi con la partecipazione alla manifestazione nazionale di Bologna del 3 marzo e con la prosecuzione nei vari territori delle lotte al fianco dei fratelli e delle sorelle migranti.

Vogliamo l’immediata cancellazione, in ogni luogo, dei CPT e pensiamo che la loro chiusura rappresenti la condizione fondamentale per l’abolizione della legge Bossi Fini.

**ribellarsi al presente è sovvertire il futuro**

Csa Bruno
Emergency Trento
Laboratorio sul Moderno
A.p.s. Officina Sociale
Volontari di Strada


Calendario delle iniziative di avvicinamento al 3 marzo:

venerdì 23 febbraio: Spettacolo teatrale "Legge 30: vita di A." regia e testi di Teatri OFFesi di Pescara
mercoledì 28 febbraio: Assemblea pubblica verso la manifestazione del 3 marzo
giovedì 1 marzo: Presentazione di Emergency Progetto Migranti con proiezione di immagini e letture
venerdì 2 marzo: Cena No Border, fuochi ribelli contro la Bossi-Fini

Una mostra fotografica dal titolo "Abitare senza un tetto" allestita dai Volontari di Strada seguirà le tappe di Percorsi Migranti


Speciale a cura della redazione di Radio Kairos e Globalproject Bologna
Chiudere i Cpt: Se non Ora quando?
Verso la manifestazione nazionale del 3 Marzo a Bologna.

22.2.07

Contro l'abbattimento rioccupato lo stabile ex Zuffo: riapre il Csa Bruno!

Ieri pomeriggio più di 150 persone hanno partecipato all'assemblea pubblica del Csa Bruno in piazza Pasi, nel centro storico di Trento . I vari interventi che si sono susseguiti al microfono hanno ribadito la necessità che l'esperienza del centro sociale continui nello stabile ex Zuffo e questa convinzione è rafforzata dal fatto che la destinazione futura dello stabile – da quanto è emerso dalle parole del Sindaco Pacher – è quella di parcheggio.

Alla paventata soluzione dell'abbattimento di una delle ultime strutture pubbliche esistenti sul territorio comunale, al vuoto pneumatico di 20 posti auto che l'amministrazione comunale preferisce alla partecipazione attiva di centinaia di persone e ai progetti di riqualificazione sociale del csa Bruno, l'assemblea ha deciso di rioccupare lo stabile ex Zuffo. Alle 19.00 accompagnati da musica e fuochi d'artificio il centro sociale ha ripreso la sua vita sociale dopo un mese di interruzione per le smascherate menzogne del Sindaco.

"Ogni ostacolo che in queste settimane l'Amministrazione ha usato contro di noi è stato sapientemente rimosso: le perizie, le note tecniche, le valutazioni giuridiche hanno argomentato la possibilità reale di poter usare la palazzina ex Zuffo per le attività del Bruno. Le ultime scuse e le ultime proposte sono state la dimostrazione della mancata volontà politica, del disimpegno. La tenda che ha proposto il Sindaco la cediamo volentieri al circo della politica dei pagliacci e dei domatori di pulci, e al confino di Spini di Gardolo preferiamo mandare qualcun altro… Noi siamo fatti di mille volti, di mille idee, ma di una sola faccia. Che mai confondiamo con il culo. E le nostre parole, a differenza di altri, si trasformano in fatti. Siamo usciti dall'ex Zuffo per ritornarci, e ci ritorneremo. Il passo indietro che abbiamo fatto non sarà vano, sarà utile per la rincorsa."

Il resoconto dalla voce di Stefano Bleggi.
[ audio ]
galleria d'immagini
leggi il comunicato
rassegna stampa

Un po' di storia…
- 8 febbraio 2007: I disobbedienti pronti a rioccupare l'ex Zuffo
- 8 gennaio 2007: Abbandonato simbolicamente il CSA Bruno
- 31 dicembre 2006: A che punto siamo?

21.2.07

LE PAROLE E I FATTI

mercoledì 21 febbraio 2007 - ore 18.00

Assemblea in Piazza Pasi e poi tutti al Csa Bruno


Abbiamo fatto tutto con il sole sul viso, condividendo ogni decisione e dichiarando alla città ogni nostra intenzione. Ci siamo presi tutte le responsabilità, ultima quella di fidarci delle parole del Sindaco: "i ragazzi potranno ritornare all'ex Zuffo".

Abbiamo lasciato spontaneamente l'occupazione del Centro Sociale BRUNO, raccogliendo l'invito di Pacher che si impegnava, che prometteva, che riconosceva il valore di uno spazio che vive di iniziative e condivisione, che produce socialità e affetti, cultura e sogni. Abbiamo voluto andare fino in fondo, accettare ancora una volta le promesse, le richieste di "maturità", di un passo indietro. E fino in fondo siamo arrivati in questi giorni, per scoprire – per chi si fosse illuso – che le parole non sono diventate fatti, che gli impegni solenni si sono sporcati di menzogne, che l'onestà si è piegata alla miseria della politica: quella dell'opportunità, quella dei piccoli imbrogli.

È stata tradita la fiducia del CSA Bruno, la fiducia di dieci Garanti e quella di un'intera città.

Ogni ostacolo che in queste settimane l'Amministrazione ha usato contro di noi è stato sapientemente rimosso: le perizie, le note tecniche, le valutazioni giuridiche hanno argomentato la possibilità reale di poter usare la palazzina ex Zuffo per le attività del Bruno. Le ultime scuse e le ultime proposte sono state la dimostrazione della mancata volontà politica, del disimpegno.

La tenda che ha proposto il Sindaco la cediamo volentieri al circo della politica dei pagliacci e dei domatori di pulci, e al confino di Spini di Gardolo preferiamo mandare qualcun altro…

Noi siamo fatti di mille volti, di mille idee, ma di una sola faccia. Che mai confondiamo con il culo. E le nostre parole, a differenza di altri, si trasformano in fatti. Siamo usciti dall'ex Zuffo per ritornarci, e ci ritorneremo.

Il passo indietro che abbiamo fatto non sarà vano, sarà utile per la rincorsa.

l'assemblea del Csa Bruno

ascolta l'intervento di Federico [ audio ]

17.2.07

Tutti/e a Vicenza sabato 17 febbraio! Treno No Dal Molin express da Trento e Rovereto

Treno "No Dal Molin express"

stazione FS Trento —› ore 8.45
stazione FS Rovereto —› ore 9.00

info:
3473242667
3289173733

Difendiamo la terra per un domani senza basi di guerra
Riflessioni su Vicenza e crisi della rappresentanza a cura del CSA Bruno
Verso il 17 a Vicenza: “Ribellarsi è giusto” appello dei centri sociali del nord est
Appello degli studenti medi verso il corteo nazionale del 17 Febbraio a Vicenza



Approfondimenti in continuo aggiornamento: www.globalproject.info

Il 16 gennaio scorso, dopo l’inaccettabile ultimatum statunitense, è arrivato dal governo Prodi il via libera al progetto di allargamento della presenza dell’esercito USA anche nell’area dell’aeroporto Dal Molin.
Una scelta di un governo di centro-sinistra che va contro un’intera comunità di cittadini. Spontanea, immediata e determinata la risposta.
Martedì 16 gennaio migliaia di persone hanno occupato la stazione. Il 18 gennaio corteo studentesco e contestazione rumorosa davanti al Consiglio comunale .
Il 19 gennaio una delegazione di cittadini si è recata a Roma, sotto il Consiglio dei Ministri, mentre a Vicenza si è svolto un rumoroso e partecipato presidio sotto la Prefettura.
Importante sottolineare poi come anche in altre città italiane ci siano state iniziative di solidarietà.
Dall’Assemblea permanente contro il Dal Molin l’appello per una manifestazione nazionale il 17 febbraio 2007 contro la base di guerra.
[ Download logo No Dal Molin ]

A Vicenza nessuna base di guerra: solo basi del comune!
I treni per raggiungere Vicenza

Calendario iniziative contro il Dal Molin
Ascolta Radio No Dal Molin
Interviste ed approfondimenti in vista della manifestazione nazionale contro il Dal Molin
Blog del presidio ("il presidio permanente contro il dal molin a Vicenza è in Lobia, dopo ponte Marchese. E’ una comunità in resistenza; una lotta che non si ferma; un tendone di coscienze critiche di fianco a una futura base d’attacco USA").
Gli amici di Beppe Grillo di Vicenza! Potrai trovare i video appello dai comitati in diverse lingue, la petizione on line e la campagna di boicotaggio.

Sostieni il presidio permanente No Dal Molin!
Fai la tua donazione sul conto corrente presso:
Banca Popolare Etica n. 000000120140
ABI 05018 CAB 11800 CIN B

Vai allo speciale sulla manifestazione del 2 dicembre con molti approfondimenti

News e interviste qui

Rassegna stampa qui

Diamo voce alla protesta contro l’aereoporto Dal Molin: inoltra anche tu il tuo messaggio contro il Dal Molin:
mail: nodalmolin [at] sherwood [dot] it
al numero verde: 800_913230

Messaggi audio e testo ricevuti qui

link:
www.altravicenza.it

11.2.07

Riflessioni su Vicenza e crisi della rappresentanza

Tutti/e a Vicenza sabato 17 febbraio! Treno da Trento ore 8.45 stazione FS

Con ogni probabilità la manifestazione contro la decisione del governo Prodi di concedere l’aeroporto Dal Molin di Vicenza per la costruzione di una base USA, costituirà l’occasione per l’inizio di un nuovo ciclo di lotte del movimento contro la guerra.
Lo si desume dall’interesse che attorno a questa vicenda si sta sviluppando, dall’infittirsi della rete di rapporti e relazioni tra le varie componenti del movimento no war, dal dato di partecipazione che, secondo le previsioni, dovrebbe attestarsi ai livelli delle grandi mobilitazioni contro la guerra globale della passata stagione di lotte.
Tuttavia, oltre l’aspetto meramente quantitativo, ciò che sembra caratterizzare l’attuale ripresa di iniziativa da parte del movimento pacifista è proprio la sua mutazione: come sempre accade nella storia dei movimenti, l’inizio di un nuovo ciclo di lotte rivela anche una qualità nuova che si esprime nelle pratiche e nei comportamenti posti in essere dal movimento.

Innanzitutto il dato moltitudinario. Preparato già dalle formidabili lotte della Val di Susa, e forse ancor prima di Scanzano Ionico, il dato delle mobilitazioni vicentine evidenzia una partecipazione plurima, composita, estesa socialmente. La ricchezza di questo movimento erompe dalla molteplicità di linguaggi e pratiche che dall’interno lo abitano. In esso coesistono dimensioni diverse del sentire e dell’agire (dall’associazionismo laico ai movimenti cattolici, da singoli cittadini a centri sociali), che fondano in alcuni elementi comuni (l’opposizione alla guerra globale e alla distruzione dei territori) le ragioni della propria collettività, rifiutando etichette o aggettivazioni univocamente determinate.
E’ proprio il dato moltitudinario a qualificare in senso innovativo questo movimento: coinvolgendo culture e soggetti differenti, la lotta contro il Dal Molin a Vicenza riproduce e si fregia di un consenso sociale allargato, si estende all’intero territorio, fino a configurarlo come una comunità resistente. Anzi, questa riproduzione è resa possibile proprio perché, soggettivamente, il movimento ha saputo affermare, contro ogni ipotesi di rassegnazione e di acquiescenza, l’attualità della resistenza, la possibilità concreta di resistere, collettivamente, contro quella che viene percepita come un’imposizione.
E’ questo il dato nuovo che le mobilitazioni degli ultimi anni hanno prodotto: l’acquisizione che la resistenza sia un’attività sociale collettiva, un prodotto dell’azione comune. E che, di conseguenza, nessuna delega o rappresentanza possa essere ammessa o riconosciuta, se non la rappresentazione che la moltitudine stessa fa di sé nell’esercizio del conflitto.
Le reti di solidarietà costruite in questi giorni attorno all’opposizione al Dal Molin, le manifestazioni e mobilitazioni in ogni parte d’Italia, l’estensione di questa lotta oltre i confini locali, fino a farla sentire propria da parte di chiunque voglia opporsi alle logiche di guerra, per la difesa dei beni comuni e della terra, della dignità e qualità della vita, sono il segno più tangibile della qualità nuova espressa da questo movimento.

Oggi, a qualunque componente del movimento pacifista è chiesto di fare i conti con questa nuova natura espresse dalle lotte contro il Dal Molin.
Al livello definito dalla moltitudine, quando cioè la politica viene riconosciuta e fondata nel conflitto senza necessità di ricorrere ai partiti, anzi ricusandoli di qualsiasi ruolo di mediazione sociale, il rispetto per le forme di espressione collettivamente condivise, per l’orizzontalità delle decisioni, rappresenta un’acquisizione giammai data per acquisita, ma che deve essere ogni volta rinnovata. Come pure difesa. Perché è chiaro che ogni tentativo di ricondurre a un’espressione univoca la complessità del movimento, di imporsi quale sua rappresentanza, oltre che una pesante mutilazione della sua dimensione apertamente moltitudinaria, non può che essere percepito come una violenta manomissione.

In questo senso crediamo rappresenti un importante segnale di maturità l’accettazione delle forme di partecipazione richiesta direttamente dal presidio permanente e dai comitati locali vicentini che, in segno di rispetto nei confronti di tante donne e dei tanti uomini che in questi giorni si sono sentiti traditi dalle istituzioni e dai partiti, invitano a sfilare senza bandiere o vessilli di partito. Come anche l’invito a valorizzare la scelta di quanti si sono autosospesi o dimessi in segno di protesta contro l’atteggiamento ubiquo delle proprie organizzazioni politiche che, a parole, si autoproclamano pacifisti e radicali, salvo poi esprimere un ossequiosa disciplina in sede di governo centrale.

Non accettiamo da parte di Cgil, Rifondazione Comunista, Ds o altri ancora, l’ennesima sovradeterminazione di una battaglia che parte dal basso, che ha una partecipazione trasversale e variegata, e allo stesso modo è trasversalmente segnata dalla delusione nei confronti del governo Prodi e dei partiti che lo compongono. Invitiamo tutti coloro che, anche a Trento, non hanno compreso la forma che questa lotta e questo movimento ha assunto come propria e tentano di dividere una manifestazione unitaria attraverso meccanismi di opportunismo politico e di rappresentanza fittizia, a leggere su globalproject.info il documento dei Centro Sociali del Nord Est che spiega in che modo ci si debba sciogliere all’interno del flusso moltitudinario che attraverserà Vicenza.
Noi lo faremo, partendo in treno da Trento alle 8.45 e Rovereto alle 9.00, riconoscendo un unico appello che è quello dell’Assemblea permanente No Dal Molin. Riconoscendo un unico simbolo “la bandiera No Dal Molin” e un unico obbiettivo: opporci in ogni modo alla costruzione della base, partendo dalla manifestazione del 17 febbraio.
Saremo un unico cuore e un unico battito con i cittadini di Vicenza.

CSA Bruno - Trento

10.2.07

dal Trentino: Base Usa, scintille tra no global e Cgil

TRENTO. Mentre la Cgil prepara per il 17 una manifestazione pacifica a Vicenza, i Disobbedienti ne «svelano il tranello». Se il sindacato ha già messo in piedi una spedizione popolare in Veneto servendosi di quattro corriere che partiranno da Trento, Rovereto, Pergine e Riva del Garda sull’altro fronte, i Disobbedienti sottolineano come questa presa di posizione sia solo un ennesimo caso di opportunismo politico. La loro partenza per Vicenza è prevista per sabato alle 8.45 da Trento e alle 9.00 da Rovereto (info www.altravicenza.it, www.csabruno.blog.com)
Le idee della Cgil sono chiare: «Sulla base di Vicenza si pongono due questioni: - commenta Franco Ianeselli, della segreteria provinciale della Cgil - prima di tutto la pace, visto che l’Italia sta facendo passi importanti per restituire all’Europa protagonismo ed autonomia. Il governo non può non assumersi la responsabilità del confronto con la diffusa ostilità della popolazione a questa decisione, espressa dalla richiesta referendaria e da numerose mobilitazioni». Ed è anche per questo ultimo motivo, tracciando un parallelo tra quello che si è promesso il Social forum di Nairobi e quello che sta accadendo a Vicenza che lunedì sera in Regione è previsto un tavolo a tre con Roberta Fantozzi (delegata al Social Forum per la segreteria nazionale Prc), Mauro Tosi (segretario regionale Prc Veneto) e Stefania Stefani (No Dal Molin).
«Nessuno sembra rendersi conto dei guai che la costruzione di quella base americana, a soli due chilometri dal centro cittadino, si porterà dietro - aggiunge il consigliere provinciale di Rifondazione Comunista Agostino Catalano - oltre al fatto che l’Italia dovrà finanziare il 40 per cento dei lavori. Ma il fatto più grave - aggiunge il consigliere - è che con la scusa della base gli Stati Uniti avranno la possibilità di depositare testate atomiche nei magazzini».
La parola ai Disobbedienti. «Sabato saranno due i cortei a Vicenza, uno sfilerà per le vie della città sventolando le proprie bandiere, mentre l’altro - guidato dall’assemblea permanente - presidierà la stazione dei treni». Donatello Baldo svela l’arcano. «Invitiamo i pacifisti che si troveranno sui pullman a dirottarli - continua - se la Cgil prima di sabato non farà chiarezza su quanto successo. Fino a poche settimane fa eravamo convinti di fare una manifestazione unitaria, sciogliendoci insieme ai sindacati, Prc e Ds, nel No Dal Molin: ma nessuno ci ha invitati alla conferenza stampa di questa mattina (ieri per chi legge ndr). Non hanno capito che non bisogna cavalcare l’onda, ma aumentarla. Sabato non sarà una manifestazione dei centri sociali, ma un sostegno ai cittadini vicentini».
La voce del No Dal Molin è quella di Nicolò Veludo: «Non abbiamo mai voluto contrattare, il referendum non sarebbe servito a niente - chiude - l’unico segnale politico forte sarebbe l’auto sospensione, ma non tutti sono stati in grado di farlo».

di Nicola Morandi

8.2.07

dal Trentino: Disobbedienti pronti a rioccupare l’ex Zuffo

TRENTO. I Disobbedienti sono pronti ad occupare nuovamente l’ex Zuffo se il Comune non manterrà le promesse di affidare loro lo stabile posto nel parcheggio. Ieri tam tam di telefonate, sms, consulti. La base è in fermento. Non piace la soluzione che si va delineando e che prevede un’altra sede per il Centro sociale autogestito Bruno. L’amministrazione comunale ha infatti offerto la palestra di Piedicastello, sopra gli ambulatori di via della Verruca, e il dormitorio per clochard di via Briamasco.
Entrambe le soluzioni sono state respinte dai giovani, perché ritenute inadeguate. L’amministrazione comunale reputa però inagibile l’ex Zuffo. Un edificio giudicato instabile, senza infissi, con i pavimenti pericolanti, le fognature malcerte, e col tetto in eternit. I Disobbedienti hanno prodotto una dichiarazione d’idoneità statica, redatta dall’ingegner Guido de Pretis, nella quale si afferma «che il fabbricato, in più di trent’anni di esecuzione, abbia dato buona prova di sé, che i carichi di esercizio siano compatibili se non maggiori di quelli previsti dalle attuali norme tecniche». La palazzina, a due piani, venne edificata nel 1973 e ampliata l’anno dopo. E’ destinata all’abbattimento, perché è intenzione dell’amministrazione comunale ampliare il parcheggio. I Disobbedienti sostengono che Pacher fece una promessa precisa, quando un mese fa impose agli occupanti di lasciare lo stabile: e cioè che nel giro di un mese sarebbero tornati lì. «Ci parlò di uno stabile on te road, cioè abbastanza brado, spiega Federcio Zappini. «E invece tira aria di fregatura. Noi abbiamo rispettato i patti, il faccia anche il Comune» aggiunge Donatello Baldo. I Disobbedienti intendono operare nella legalità e si riservano l’occupazione come extrema ratio. Il comitato dei garanti ieri ha denunciato «la politica del continuo rinvio. Crediamo che l’utilizzo dell’area Ex Zuffo sia possibile e che sia la soluzione adeguata per farne un centro sociale». Oggi doveva esserci un incontro tra Pacher e i garanti, ma ieri è stato spostato a martedì «per sopraggiunte novità». I no global si dicono disposti ad accollarsi interamente le spese di ristrutturazione dell’edificio e di sottoporre i lavori nel frattempo eseguiti ad una successiva perizia. Verrebbe così meno un argomento brandito dal Comune: quello dei costi. Quanto all’eternit, dicono Zappini e Baldo, «si può bonificare, coprendo il tetto con della plastica». I giovani hanno redatto un documento di due cartelle nel quale spiegano per filo e per segno come intervenire sulle opere elettriche, idrauliche, di rete fognaria, raccolta rifiuti. Scrivono: «Intendiamo utilizzare la parte posta a piano terra come luogo ricreativo e sociale, approfittando delle numerose porte che sono poste in ogni stanza e della disposizione logistica dei locali. Non servono nemmeno le porte antipanico. La struttura non necessita di interventi significativi e in nessun caso a carico della proprietà per la messa in funzione delle opere tecniche». Dice Donatello Baldo: «Del Comune nessuno è venuto a fare una perizia. Era passato un giorno il capo di gabinetto Andreatta con dei tecnici e, avendo trovato chiusa la struttura, se ne sono tornati indietro. Segno che non c’è alcuna volontà politica».
di Concetto Vecchio

leggi il comunicato del Comitato dei Garanti

Global Project Trento

3.2.07

Al Cermis per non dimenticare. No alle servitù militari

Global Project Trento

3 febbraio 1998, ore 14.13. Un aereo militare americano partito dalla base Nato di Aviano volando a bassissima quota nei cieli sopra Cavalese trancia il cavo della funivia del Cermis, causando la caduta di una cabina dentro la quale trovano la morte 20 persone. Venti vite spezzate dal gioco di due "Rambo" dell’esercito americano.
Sono passati nove anni da quel giorno. I responsabili di quell’ignobile tragedia sono liberi dopo essere stati assolti da tribunali americani o dopo aver scontato brevi periodi in carcere. Il governo americano ha dimostrato più volte il proprio disinteresse nei confronti dei parenti delle vittime, prima difendendo i suoi militari e poi bloccando a lungo i risarcimenti economici. Ma soprattutto proseguendo nella sua politica estera, con gli interventi in Iraq, Afghanistan o Somalia.

Non dobbiamo dimenticare tutto questo e ciò che quella giornata ci ha insegnato.

Non lo dobbiamo dimenticare oggi, proprio mentre il Governo italiano vuole concedere una nuova base all’esercito americano nella città di Vicenza.
L’aeroporto Dal Molin sarebbe l’ennesima spazio lasciato alle truppe militari americane, in questo caso la 173esima brigata aviotrasportata, un reparto speciale pronto all’intervento nelle zone di guerra del Medioriente. L’ennesima infrastruttura su territorio italiano indispensabile a proseguire nella politica di guerra che ha contraddistinto l’amministrazione Bush.
Il resoconto dell’iniziativa dalla voce di Federico Zappini - Csa Bruno di Trento [ audio ]
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17 febbraio 2007
Tutti/e a Vicenza
Manifestazione nazionale contro il Dal Molin

vai al messaggio di solidarietà del "comitato 3 febbraio per la giustizia di Cavalese"
vedi l’iniziativa di Milano: Anniversario del Cermis, presidio al consolato USA
calendario delle iniziative di avvicinamento alla manifestazione di Vicenza